Quando vedrà Jef, il minore dei cugini, svuotare delle sue viscere uno scoiattolo che ha appena ucciso a pietrate, e poi scuoiarlo, e poi inchiodarlo al muro con le zampe divaricate, Edmée conoscerà per la prima volta quella "sensazione di angoscia che si prova quando di notte all'improvviso la paura mozza il respiro e costringe a fuggire da un pericolo invisibile". Rimasta orfana a sedici anni, Edmée arriva alle Irrigations, l'immensa proprietà dello zio materno a Neeroeteren, nella provincia belga del Limburgo: "terre basse, con filari simmetrici di pioppi interrotti qua e là dalla macchia nera di un bosco di abeti"; anche il cielo è basso e grigio, e in fondo, lungo i canali, scivolano lentamente le chiatte. Edmée è graziosa, minuta, pallida, quasi anemica e non parla una parola di fiammingo - ma ha una volontà di ferro, ed è abituata a farsi obbedire. Non ci vorrà molto perché entrambi i cugini si lascino ammaliare dal fascino acerbo, ambiguo, di quella creatura inquietante e dominatrice, così diversa da loro. E il dissidio tra i fratelli rivali non potrà che sfociare in tragedia.
Decisamente deluso... Dopo aver tanto, e giustamente, decantato il Simenon autore di splendidi romanzi a tinte gialle ( lasciando pure da parte l'ispettore Maigret ), devo confessare che questo nuovo prodotto della sua immensa produzione ( ma saranno tutti realmente suoi i titoli che continuano ad uscire con regolarità? )mi ha lasciato profondamente sconsolato...Solite atmosfere piovose e grige, solita neve che ricopre i paesaggi, insolita protagonista dal carattere indecifrabile e, soprattutto, scontatissimo finale! C'è sempre una prima volta...anche per deludere!
marino - 23/11/2005 15:52