"La Figlia dell'Aria" ha affascinato in passato sia Goethe ("il più superbo dei drammi di Calderon") sia Hofmannsthal, autore di due versioni del soggetto (riportate qui in appendice), in vista di un possibile adattamento. Con la protagonista Semiramide, la regina di Babilonia che si sdoppia indossando i panni del proprio figlio e incarna due diverse concezioni del potere, il grande drammaturgo spagnolo ha creato uno dei più straordinari doppi ruoli della letteratura mondiale. Purtroppo a causa della lunghezza (la messinscena integrale occuperebbe più di otto ore) "La Figlia dell'Aria" non ha mai incontrato un'adeguata fortuna sulle scene. Affascinato dal "disvelamento impietoso del potere che non conosce limiti" e dall'"inaudita problematica sessuale" contenuti nel dramma, Hans Magnus Enzensberger si è impegnato in una riduzione e riscrittura del testo di Calderon, liberandolo dagli eccessi e dalle convenzioni del teatro barocco. In questo affascinante esperimento di "classicismo polemico" che rifiuta le banalità e i falsi sacrilegi dell'attualizzazione forzata, lo scrittore tedesco riesce così a ritrovare la misura e la lucidità del grande teatro di idee. E insieme, abbandonandosi alle ossessioni di Calderon, riporta sulle scene la forza di seduzione e il "sovvertimento dei sensi" che possiamo trovare in Shakespeare e Kleist.