Iniziare una quindicenne appena uscita dal convento ai piaceri e al crimine, conducendola di buon passo lungo la strada della depravazione, della blasfemia e della scelleratezza. È il piano messo a punto da tre libertini di lungo corso che attirano nel loro covo la giovane Eugénie per impartirle lezioni teoriche e pratiche di immoralità. Pubblicato anonimo nel 1795, il romanzo, subito violentemente osteggiato, piega la vocazione pedagogica del dialogo filosofico agli scopi del progetto libertino: nella reclusione del boudoir, i personaggi sadiani mettono in scena il rovesciamento della morale comune, in una tensione costante tra il passato che sovvertono e il nuovo ordine che aspirano a creare. Una tensione che si rispecchia nella sorte di Sade stesso, condannato alla galera dall'ancien régime e al manicomio dalla Rivoluzione, salutato ora come l'ultimo dei classici ora come il primo dei moderni.
Quando si legge il Marchese De Sade più o meno si sa a cosa si va incontro. Ero curioso e ho comprato questo libro. E' una discesa nei meandri del piacere corporale con alcune larghe parentesi di teologia, morale e cultura perchè i precettori cercano di dimostrare ad Eugénie che queste non sono importanti, l'unica cosa che conta è dare e ricevere piacere e farlo nel migliore dei modi. Da qui le lunghe (e dettagliate) descrizioni degli incontri sessuali teorici e pratici cui la giovane viene sottoposta. Da leggere, ma solo per persone che non si scandalizzano facilmente.
Antonio Sorrentino - 25/05/2013 17:05