Con "La Furia", la fine di un'epoca diventa un affresco ancora più gotico, ancora più incombente. Tra disperate lotte perla sopravvivenza e scontri tra sanguinari sterminatori, tra rivelazioni della tragedia passata e profezie dell'Armageddon a venire, il fato di Magdeburg viene suggellato da crudeli giochi di potere destinati a divorare ogni cosa. E ogni uomo.
Ebbene si, il secondo capitolo della trilogia non delude le attese di chi come me aveva già apprezzato il primo. La storia si evolve fino ad un certo punto come ci si aspettava, ma poi c'è un colpo di scena la cui spegazione resta irrisolta e che conduce inevitabilmente al terzo capitolo dove come si dice 'tutti i nodi dovranno venire al pettine'. Lo stile di scrittura asciutto e diretto, è come uno dei colpi di daikatana di Wulfgar. Uno dei migliori libri che mi sia accaduto di leggere negli ultimi anni.
Furia. Magdeburg (La)
Anonimo - 10/11/2008 16:27
4/
5
All'inizio ci troviamo davanti ad una scrittura ostica, nervosa. L'uso eccessivo di frasi telegrafiche e di aggettivi è fastidioso. Le prime pagine vengono utilizzare per riallacciare le storie raccontate nel primo libro della trilogia di Magdeburg (L'eretico). Passato l'inizio un po' ostico, il libro decolla, ed è un crescendo, lento, ma inesorabile. La spirale in cui ti conduce è brutale, l'aria che respiri è sporca, piena di miasmi ed ad ogni boccata senti lo stomaco che si contrae. La scrittura di Altieri può non piacere, perchè secca, brutale, a volte con un taglio più cinematografico che da romanzo. In questo libro credo che l'autore, abbia esasperato alcuni tratti, ma tutto in funzione della storia per farci immedesimare nel periodo storico in cui ha ambientato il libro. Un periodo d'orrore, dove la bassezza dell'uomo, delle istituzioni e del clero, ha toccato punti che si vorrebbe dimenticare. Finzione del racconto? Certo. Alcune imprecisioni storiche? Off course. Ma questo non toglie che resti un GRANDE libro, dove rimani incollato pagina dopo pagina ed arrivi alla fine, volendo subito comperare l'ultimo libro della trilogia. Chi vuole un libro rigorosamente storico, vada altrove. Chi cerca le emozioni ed i brividi, che solo i grandi libri sanno dare, si accomodi. Ancora una volta grande Alan D. Altieri, cpntinua così.
Anonimo - 18/12/2008 11:49
Anonimo - 10/11/2008 16:27