In un pomeriggio noioso Paolo e le sue due sorelline decidono di violare il veto che li obbliga a non entrare nello studio del bisnonno Armando, impavido esploratore in anni lontani. Lo studio è un luogo interessante, pieno di cose bizzarre, e l'attenzione dei tre bambini è subito attirata da un grande baule. Paolo vorrebbe lasciar perdere (s'è già rischiato troppo) ma le sorelline arrembanti lo convincono a guardarci dentro. L'oggetto che cattura l'attenzione di tutti è una vecchia lampada orientale tutta ammaccata. sembrerebbe proprio... Paolo la sfrega per bene sulla maglietta e dalla lampada esce un genio! È LA LAMPADA DI ALADINO! gridano i tre in coro. ANDATE A FARVI FRIGGERE! replica il genio. Inizia così il burrascoso rapporto tra l'abitante della lampada e i tre bambini. Il genio non appartiene al famoso Aladino, ma a suo fratello Aladone: è un genio in sovrappeso, vanesio, pasticcione, permaloso e invidioso... Anche la sua lampada ha un potere decisamente più blando: essa può creare magicamente dal nulla dei nuovi oggetti, a patto che si tratti di oggetti che ancora non esistono e che quindi non hanno un nome. Si tratta di inventare un nome mai sentito come 'floffo' o 'spitrunzolo' e il potere magico della lampada... puff ! Crea un oggetto corrispondente. I primi due tentativi hanno un esito catastrofico, il terzo oggetto è invece un piccolo mostro che si divora le cose. Paolo e le sue sorelle avranno un bel da fare per sistemare tutto, complice anche il caratteraccio del genio. Età di lettura: da 7 anni.