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"La musica è finita" è stato scritto, come avverte lo stesso autore, da uno schizofrenico paranoide, con mania depressiva, disturbi del sonno, claustrofobia, alcolista e tossicodipendente, fortemente incline 'al sesso'. Ross David Burke, scrittore autenticamente visionario, è riuscito a raccontare dall'interno la follia e la droga, così come li ha vissuti fino al suicidio, commesso a 32 anni, poco dopo la stesura di questo memoriale. Sconvolgente e coraggioso, divertente e disperato, questo "diario in forma di romanzo" evoca un universo mentale e una sofferenza che 'i normali' per loro fortuna ignorano. E' un viaggio traboccante di vita e di fantasie poetiche, dove Ross entra in contatto con l'aldilà (attraverso un'otturazione dentaria), crede di essere l'Anticristo e si convince di aver inventato il rock 'n roll...
Ma il suo non è un mondo solitario. Tra realtà e delirio, incontriamo i suoi indimenticabili amici: Elysium Dream, di cui è innamorato, Duca Terrabrulla, Magic Star Flower... E' con loro che - quando è fuori dal carcere o dall'ospedale - passa le sue giornate in uno stato di alterazione mentale. E' con loro che vive le sue allucinate avventure di alcol, droga e sesso.
"La musica è finita" ha l'immediatezza e il tono irrepetibile della testimonianza personale, ma è sorretto da una scrittura implacabile, illuminata da lampi di imprevedibile ironia e d'inquietante lucidità. Per Ross - come sottolinea la prefazione di Giovanni Battista Cassano - l'arte ha infatti rappresentato "un tentativo di dare un senso al caos che albergava nella sua mente, un mezzo per placare con la semplice raffigurazione esperienze tormentose e spesso insopportabili".
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