Frustrata dal fallimento del processo di pace in Medio Oriente, esasperata dalla mancanza di concessioni del governo israeliano, oltraggiata dall'intrusione di Ariel Sharon e della sua scorta armata nei luoghi sacri di al-Aqsa a Gerusalemme Est, nel settembre 2000 la popolazione palestinese di Israele e dei territori occupati si è sollevata. Da quel giorno infuria la nuova Intifada, che ha tristemente superato nella violenza quella del 1987, con i suoi atti di terrorismo suicida a cui l'esercito israeliano ha risposto con la repressione brutale e l'occupazione. In queste pagine scrittori, analisti politici e giornalisti, grandi esperti di questioni mediorientali, risalgono fino alle radici della rivolta, esaminano le sue conseguenze per i palestinesi e per lo stato d'Israele, il suo impatto su tutta la zona negli anni a venire. Esperti come Noam Chomsky e Edward Said delineano il ruolo degli Stati Uniti nel conflitto e i retroscena degli accordi di Oslo, mettono in luce gli inganni perpetrati dai governi di Barak e Sharon, ma sollevano anche critiche e interrogativi nei confronti dell'Autorità palestinese e delle sue strategie. Altri interventi, come quello del corrispondente per "The Independent" Robert Fisk, colgono il vero volto della rivolta, la ferocia e la disperazione nelle strade di Gerusalemme e Gaza, nei campi profughi del Libano, dando voce a donne, uomini, bambini palestinesi. Emerge un conflitto apparentemente irrisolvibile, che si inasprisce ogni giorno. Un conflitto che spinge il resto del mondo, spettatore impotente, a schierarsi creando letture inevitabilmente incomplete. Ma "La nuova Intifada"è soprattutto una testimonianza drammatica delle sofferenze e della lotta quotidiana di un popolo, oltre che un passo importante verso quel movimento d'opinione internazionale che - come ci insegna il precedente sudafricano - solo può creare la volontà politica necessaria alla risoluzione di una crisi tra le più complesse del momento.