Padre Raffaele conobbe Padre Pio nel 1964 in occasione di un suo ricovero di quattro mesi a San Giovanni Rotondo. Immediatamente affidò a un diario (10 quaderni) il resoconto di quella straordinaria esperienza. Nel 1970 rielaborò tutta la materia in modo più ampio e oggettivo. Nel suo scritto mostra la grandezza del santo del Gargano vista dalla particolare prospettiva di un confratello cappuccino e sacerdote come lui. L'opera è una sorta di testamento, presentando il vertice della ricerca umana e spirituale di padre Raffaele.