Shen Tai è il figlio del generale che ha condotto le forze dell'impero di Kitai nell'ultimo scontro contro i Tagur, vent'anni prima. Quarantamila uomini, su entrambi i fronti, hanno perso la vita in quella battaglia, sulle remote rive di un lago nascosto tra le montagne occidentali. Il Generale Shen Gao è ormai deceduto. Per onorare la memoria del padre, Tai decide di trascorrere i due anni di lutto ufficiale ritirandosi in eremitaggio sul sito della battaglia, tra gli spiriti dei defunti, sforzandosi di dare una degna sepoltura ai loro resti sparpagliati. Una mattina di primavera, però, apprende che la sua veglia non è passata inosservata: la Principessa di Giada Bianca dei Tagur gli offre in dono duecentocinquanta cavalli sardiani, come ricompensa per il suo coraggio e il suo impegno nell'onorare la memoria dei defunti.
Quante svolte può prendere la vita di un uomo? Quante strade può seguire prima di trovare quella giusta, o prima che qualcun altro compia una scelta per lui e lo indirizzi su sentieri che non pensava di percorrere?
Per Shen Tai la vita ha già presentato una gran quantità di volti diversi.Quello che però non si sarebbe mai aspettato, lui che è stato testimone di fatti che vanno al di là della comprensione umana, è che la sua vita fosse scossa nuovamente da un dono di incomparabile ricchezza. Si tratta di duecentocinquanta preziosissimi cavalli ricevuti come appezzamento per la pietà dimostrata per due anni nei confronti dei caduti insepolti dell'ultima guerra con un impero rivale. Con l'imprevedibile e quasi inimmaginabile dono,ugualmente inaspettato, arrivano il pericolo e i richiami della vita di corte.
Inizia sotto il duplice segno di un dono e di una minaccia il viaggio di Tai in Under Heaven, Sotto il cielo. Affascinato dalla storia e dalla cultura dell'antica Cina, Kay l'ha indagata nei suoi aspetti più minuti riuscendo a descrivere un mondo reale capace d'indirizzare le vicende stesse con le sue usanze e con regole a volte immutabili. Al suo interno si muovono personaggi molto diversi fra loro ma ugualmente vivi e affascinanti, primo fra tutti quel Tai ancora in cerca della propria identità. Ma sono troppi i personaggi per poterli elencare senza sfociare nella mera ripetizione, perché una delle grandi abilità di Kay è proprio quella di tratteggiare una figura con una manciata di frasi e di renderla unica e importante al punto da farla amare (o odiare) anche quando il suo contributo alla trama è minimo. Se la Storia scritta nei libri è decisa da poche persone, la realtà è ben diversa e ogni azione può diventare importante.
Il dono ricevuto da Tai lo pone al centro degli eventi fra intrighi di corte, rivalità, astuzie e tradimenti, dove capire e anticipare le intenzioni dell'avversario può significare la differenza fra la vita e la morte. E se la guerriera Wei Song e il poeta esiliato Sima Zian sono chiaramente schierati dalla sua parte, il discorso è più complicato con Shen Liu, suo fratello maggiore e consigliere del primo ministro. Perché la situazione politica stessa è tutt'altro che semplice, con il primo ministro che odia â di un odio ricambiato â An Li, governatore militare di ben tre distretti. A cercare di mantenere il precario equilibrio è la bellissima Wen Jian, concubina favorita dell'imperatore, ma quando la politica si mischia con i legami familiari e di affetto è difficile trovare un sentiero sicuro da percorrere.
Quante svolte può prendere la vita di un uomo? Tante quanto quelle della vita di una donna, come scopre Li-Mei, sorella di Tai e protagonista di una vicenda che per qualche tempo scorre in parallelo alle altre, prima di riunirsi al più grande flusso della trama. Ma quando lo farà tutto sarà cambiato per sempre perché all'improvviso la situazione esplode e le regole del gioco cambiano completamente.
La distanza fra le due fasi è sottolineata da alcuni brani scritti come se fossero le pagine di un libro di storia, che mettono gli eventi in prospettiva e li narrano in modo distaccato, come se su quelle azioni non si giocasse il destino degli uomini. In fondo è ciò che si trova di fronte ogni studente: nomi e date, senza che le persone con i loro sentimenti, le loro speranze e le loro paure, entrino mai nel discorso. Come in un gioco di specchi la finzione diventa materia di studio, e ci ricorda che ciò che studiamo, pur nella sua aridità, parte sempre dalla vita di persone reali.
Scritto con la sua consueta maestria, il romanzo sa toccare tutte le corde del cuore. Amore e odio, paura e speranza, gioia e dolore, senso di mistero e reverenza per qualcosa che è più grande di noi, con la consapevolezza che anche se non abbiamo il controllo totale sulla nostra vita non bisogna mai smettere di sperare e di lottare per ciò in cui si crede. In fondo tutti abbiamo un cammino da compiere, sotto il cielo.
Anonimo - 17/04/2012 23:35