Giovanni Astengo, poco più di quarant'anni, lavora all'Archivio di Stato, dove cataloga le vite quotidiane eppure straordinarie racchiuse nei diari di persone come tante. Ha una moglie in carriera e due figli amatissimi: Lorenzo, ventenne entusiasta e generoso, e la dolce Stella, una bambina down. E c'è una ferita non rimarginata nel suo passato: una domenica mattina, quando lui aveva tredici anni, suo padre è scomparso per sempre, senza un perché. In un'alba d'agosto, un'alba "semplice, banale, senza guizzi né significati", Giovanni prova l'impulso di tornare nel casale di campagna della sua famiglia, il luogo della felicità perduta, abbandonato da decenni. Dentro c'è un telefono di bachelite. Quel vecchio oggetto dimenticato diventa lo strumento grazie al quale Giovanni riesce ad aprire un varco nella barriera del tempo per fare luce sul mistero che ha segnato la sua esistenza. Il primo romanzo di Walter Veltroni racconta la forza e lo strazio dei sentimenti.
Sono romano, vivo a Roma e vivo Roma!!! Ho scelto di votare Walter come mio sindaco... ma, ahimè, non lo eleggo a mio scrittore preferito!!! Troppo fumoso, poco filo logico tra i vari componenti del romanzo... a volte, sembra come se volesse riempire degli spazi che altrimenti rimarrebbero inevitabilmente vuoiti! Confido però in una nuova creazione... e volentieri concederò altre chanches!!! Provaci ancora, Walterì...
riccardo - 31/12/2007 10:42