"Arriva un momento in cui la posta in gioco è troppo alta. Supera le risorse a disposizione. In cui bisogna uscire dal gioco e accettare di avere perso. Arriva un momento in cui non ci si può umiliare ulteriormente." E quel momento è arrivato per Mathilde e Thibault, due sconosciuti, due persone tra milioni che si muovono, vivono e soffrono persi negli ingranaggi che mandano avanti il cuore pulsante della metropoli parigina. Mathilde è vittima di un mobbing feroce, un attacco che non è più in grado di fronteggiare, che la costringe a soccombere e ad assistere impotente allo smantellamento della sua vita. Thibauld è schiacciato da un amore non corrisposto, che lo divora, lo annienta fino a obbligarlo alla rinuncia. Entrambi cercano disperatamente una persona che li possa prendere tra le braccia, un punto d'appoggio che li sostenga e "non abbia paura delle lacrime dietro al sorriso né del sorriso tra le lacrime". Ma, persi nel dedalo delle loro vite, si incrociano, si sfiorano, si incontrano senza forse riconoscersi mai.
Molto bello.
Si entra nei personaggi fino a sentire le loro stesse sensazioni, fino a vivere le loro stesse solitudini. E si fa il tifo perchè le storie dei protagonisti si sovrappongano.
La prosa è magica, quasi poesia.
Le ore sotterranee
Anonimo - 15/06/2010 12:14
3/
5
Libro tormentato che ti lascia dentro un'inquietudine difficile da dissipare. Da leggere per capire meglio noi stessi.
Daniela Colombatto - 30/08/2018 11:47
Anonimo - 15/06/2010 12:14