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Le pecore e il pastore

Andrea Camilleri
pubblicato da Sellerio Editore Palermo

Prezzo online:
10,00
Disponibile in 4-5 giorni. la disponibilità è espressa in giorni lavorativi e fa riferimento ad un singolo pezzo
20 punti carta PAYBACK
Prodotto acquistabile con Carte Cultura, 18App e Carta Docente

Un atto di lettura è all'origine di questo giallo storico. La svagata curiosità dello scrittore viene attratta e irretita da un libro, dimesso e periferico in apparenza, e ritroso anche. Il libro vuole essere desiderato e corteggiato. È vessatorio. Lo scrittore si lascia sedurre. Agguanta il libro infine. E precipita nella lettura. Ma incespica. Inciampa in una nota a piè di pagina. In una di quelle notizie frettolose, quasi incidentali, che di solito vengono saltate senza rimorso. Il passo vulnerabile del lettore si arresta. La brevità della nota stenta a contenere l'immanità del fatto. Immobile come una scheggia insidiosa, la nota ferisce e dà i brividi. Disloca, fuor dello spazio continuo del libro, nel recondito e nell'asetticità erudita di un margine, l'irta e inconfessata convivenza della civiltà con il rito intensamente arcaico del sacrificio umano: con l'immolazione, con il suicidio per arsura di fede, con l'orrore. Recita la nota: "Nella lettera del 16 agosto 1956 l'Abadessa sr. Enrichetta Fanara del monastero benedettino di Palma Montechiaro così scriveva a Peruzzo: "Non sarebbe il caso di dirglielo, ma glielo diciamo per fargli ubbidienza [...] Quando V. E. ricevette quella fucilata e stava in fin di vita, questa comunità offrì la vita di dieci monache per salvare la vita del pastore. Il Signore accettò l'offerta e il cambio: dieci monache, le più giovani, lasciarono la vita per prolungare quella del loro benamato pastore"". Il 'pastore' delle giovani 'pecore', che si lasciarono morire di fame e sete in una lunga e assistita agonia dentro le celle claustrali di un convento di antica e macerata santità (contro la quale a nulla valsero le 'farfantarie' di un satanasso lapidatore ed episto-lografo in diavolese, convocato dai rapimenti mistici), era il vescovo di Agrigento Giovanni Battista Peruzzo: il "vescovo dei contadini" che, in nome della giustizia sociale, e a dispetto del professato anticomunismo, aveva messo il suo carisma e la sua possente eloquenza al servizio dei deboli e degli abbandonati: contro gli agrari; e contro quella "struttura di peccato", che era il latifondo incolto. Immancabilmente, due proiettili ferirono a morte il vescovo. Era una sera d'estate del 1945. Dieci monache offrirono le loro vite a Dio. Il vescovo sopravvisse al baratto. Mentre dieci cadaveri si dissolvevano nel silenzio di una strage dimenticata. Solo a distanza di undici anni, Peruzzo venne messo a parte del segreto. Dalla nota a piè di pagina, Camilleri risale alla storia. Insegue piste labili o cancellate. Conduce un'indagine sofferta e tormentosa. Interroga fonti storiche e documenti letterari. Entra nei turbamenti di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, che dai fondatori del monastero di Palma di Montechiaro discendeva. Mette in campo se stesso, con i suoi ricordi giovanili. Interroga e si interroga, sgomento, sul passato e sul presente. Intreccia cielo e terra. Il saggio narrativo include tempi lontani. E topografie. Montagne sassose, romitori, luoghi ostili e impervi. Gli spazi fisici si trasformano in archetipi geometrici. Dalla selva oscura, aspra e solitaria, al convento: dagli aliti di sepolcro degli essiccatoi per mummie, ai tanfi cerosi; dalla vischiosità della natura, a quella della storia: tra banditismo, separatismo, e connivenze malavitose. La temperatura della scrittura cambia gradazione. Si accende nel seppiato delle rievocazioni. Si stempera nel bianco e nero dell'inchiesta. (Salvatore Silvano Nigro)

Dettagli down

Generi Gialli Noir e Avventura » Gialli, mistery e noir , Romanzi e Letterature » Gialli, mistery e noir

Editore Sellerio Editore Palermo

Collana La memoria

Formato Brossura

Pubblicato 01/01/2007

Pagine 127

Lingua Italiano

Isbn o codice id 9788838922039

Autore down

Andrea Camilleri Credits Gaspare Lo Presti

Andrea Camilleri

Andrea Camilleri è nato a Porto Empedocle (Agrigento) il 6 settembre 1925. Per tutta la sua vita, nonostante il suo grande attaccamento con la Sicilia, vivrà a Roma, dove muore il 17 luglio 2019.

Frequenta il liceo classico Empedocle di Agrigento senza conseguire la maturità poiché nel maggio del 1943 con lo sbarco in Sicilia delle forze alleate fu deciso di non svolgere gli esami e che sarebbe valso il solo scrutinio.

Il periodo della guerra è ricordato da Camilleri attraverso aneddoti che &



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Le pecore e il pastore

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voto 1 su 5 Qualcuno sa spiegarmi qual è il segreto di uno scrittore 82enne che riesce a scrivere quasi un libro al mese? La recensione del libro? E' nella mia domanda...non vi basta?
Le pecore e il pastore

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voto 2 su 5 Certo non è il ''De bello gallico'' e di storico a mio avviso ha ben poco, tutto è lasciato all'interpretazione personale dell'autore. Becera operazione commerciale? Per la passione e la stima che ho nei confronti di Camilleri mi auguro di no. Confido nel prossimo libro dell'autore:)
Le pecore e il pastore

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voto 1 su 5 Ancora un altro libro del nostro caro Camilleri, il quale, stavolta, ha voluto sfruttare il flusso delle pseudo notizie scandalistico religiose per vendere migliaia di copie di un libello che poco o niente ha di storico. Il grande scrittore dimostra ancora una volta che quando si tratta di narrare, o meglio di riportare agli altri la verità dei fatti, tutto a lui è concesso, compreso inventarsela la storia o modificarla a proprio piacimento. Nel libro, annunciato da tempo immemorabile, ci sono inesattezze ed incongruità madornali che ''zìu'' Andrea poteva risparmiare almeno ai lettori più affezionati.
Le pecore e il pastore

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voto 4 su 5 Perchè no ? E' più che giusto raccontare storie, anche se vere e drammatiche, anzi, forse a maggior ragione, per non dimenticare, per tenere sempre presente che la follia ''religiosa'' è assurda e inutile....da qualsiasi credo provenga, è sempre ignoranza e stupido fanatismo
Le pecore e il pastore

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voto 4 su 5 non credo si tratti di un'operazione, quanto della volontà di accendere una luce che illumini le vicende di una terra e di un tempo troppo spesso dimenticati.
Le pecore e il pastore

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voto 1 su 5 No, non si fanno operazioni di questo tipo. Non si può prendere una storia vera, drammatica, sulla quale i protagonisti hanno voluto fare in modo che niente trapelasse, e sostituire alla verità delle ipotesi. Non era necessario, non serviva, nè a Camilleri, nè ai suoi lettori.
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