In un collegio in Toscana Maria vive di sogni, e il suo sogno più grande è quello di diventare una grande cantante lirica, come la sua mamma, che ora ha perso la voce ma un tempo ha entusiasmato tutti gli appassionati del bel canto. Fuori, la Belle Epoque è al massimo del suo splendore, ma Maria non ne ha alcuna percezione; lei conosce solo i boschi intorno a casa, i giochi con le compagne e soprattutto la musica. Solo quando, a Napoli, muore la mamma e Maria viene spedita al funerale, gli occhi le si aprono su un mondo sfavillante, popolato dei suoi miti: il grande Caruso e i massimi nomi della musica dell'epoca. Dopo una parentesi caprese, dove viene ospitata da un'amica di sua madre, grande mecenate di artisti, Maria torna ai suoi boschi, ed è qui, durante una delle sue passeggiate solitarie, che incontra l'uomo che avrà un ruolo determinante nella sua vita. E lui a scoprire che la ragazzina ha il dono raro di attirare i fulmini ed è lui a farle conoscere il padre, un grande tenore che non aveva mai voluto riconoscerla, ma che lentamente ne subisce il fascino fino a non poter più rinunciare alla sua presenza. Maria, cresciuta anzitempo, sa però che la sua strada è un'altra, quella del palcoscenico, dove approda giovanissima coronando il suo sogno.