Luigi Giura, ingegnere di Stato e architetto municipale della città di Napoli, noto soprattutto per il primo ponte pensile in ferro realizzato in Italia (1832), fu in realtà un professionista poliedrico: dalle grandi opere territoriali (bonifiche, porti, ferrovie) ai piani di ampliamento urbano, alle architetture effimere. L'analisi critica della sua opera e della sua vita pubblica, condotta anche attraverso le sue esperienze d'imprenditore e di uomo politico, ripercorre, in tutta la loro complessità, le strategie e le dinamiche che caratterizzarono un periodo particolarmente significativo della storia d'Italia, la cultura architettonica dell'Occidente europeo.