Luna de lobos, è un romanzo che in un'affascinante mescolanza d'immaginazione e realtà, racconta dei momenti svaniti e delle vite dimenticate di quattro combattenti repubblicani, che diventano protagonisti delle vicende drammatiche ed entusiasmanti al tempo stesso, cui si lega il tema dei "maquis".
Il racconto, attraverso il narratore e gli stessi protagonisti, riporta in luce un frammento di memoria individuale e collettiva, e nel contempo, una serie di valori e convinzioni profonde, che per lungo tempo sono andate in "rovina", perse o strumentalizzate, dalla dittatura franchista.
La struttura simmetrica quadripartita, scandisce in periodi diversi, le vicende dei quattro protagonisti, espresse con un linguaggio dalle forti connotazioni poetiche, che suscita nel lettore un effetto «straniante».
La tecnica, è di rappresentare la continuità dei valori di una memoria culturale comune, attraverso la discontinuità delle circostanze storiche (guerra civile, post-guerra).
I diversi elementi tematici, si alternano e si intrecciano fra loro, rendendo la lettura tutt'altro che quieta, anzi, fanno sorgere una serie di inquietanti interrogativi che restano in parte disattesi, mentre il finale aperto lascia il giudizio sospeso alla riflessione del lettore.
Luna de lobos è insomma un romanzo che si legge e che si "ascolta", come il rimbombo di un suono che viene da lontano, ma è anche un libro a cui si pensa, e su cui si riflette, soprattutto a lettura conclusa.
Anonimo - 07/01/2008 19:35