Un assassino sconvolge la vita di una tranquilla città finlandese immersa nel freddo di lunghe giornate senza sole, con una serie di inspiegabili omicidi legati dall'esile filo della sottrazione: dalle case scompare infatti sempre un oggetto appartenuto alla vittima.
La morte più sorprendente di tutte è però quella di Sanna, moglie del poliziotto incaricato di seguire il caso: appena venticinquenne, è portata via da una malattia anch'essa inspiegabile e priva di senso. Kimmo Joentaa si ritrova così doppiamente coinvolto nel mistero della morte: al dolore per la perdita della giovane moglie, la cui immagine lo accompagna ovunque, si aggiunge il vortice degli omicidi che lo colpiscono con la forza di una rivelazione; perché con ogni nuova vittima torna a morire anche Sanna, e si rinnova il ricordo della loro troppo breve vita in comune, al punto che per Kimmo individuare il colpevole diventa l'unico modo per non farsi travolgere dal dolore. E sarà proprio la sua capacità di immedesimarsi nell'angoscia che domina la vita dell'assassino a consentirgli di intuirne le mosse e a metterlo infine sulle sue tracce.
Con una scrittura limpida e glaciale, in cui il mistero cresce pagina dopo pagina, Wagner intreccia le vite dei suoi personaggi in una serie di storie in cui passato e presente convergono, e su cui incombe, come una luna di ghiaccio, la morte, il più grande e incomprensibile degli interrogativi.