Angelica Balabanoff è stata una fondamentale figura del socialismo internazionale. Nessuno aveva ancora raccontato la sua avventura esistenziale e politica. Amedeo Lamattina la racconta senza cliché, con un taglio a volte romanzato, ma sempre ancorato a solidi riferimenti bibliografici e d'archivio. E lei finalmente si riprende la parola che le è stata tolta, per dare la sua versione della storia e dei fatti personali, innanzitutto su quei due uomini (Mussolini e Lenin) che amò in modo diverso. Due dittatori che la chiamavano compagna e che lei ha conosciuto senza filtri, quando erano degli oscuri e ambiziosi rivoluzionari, e successivamente nella loro ascesa al potere. Una storia per molti aspetti inedita, la vita di una donna non comune, di un'ex comunista che fa parte della "prima generazione di disincantati" del bolscevismo (dopo la sua adesione alla Seconda Internazionale venne esclusa dal Partito comunista sovietico nel 1924). Una missionaria atea, una figura di un'epoca eroica in cui la politica e le idee avevano un alto significato culturale e umano.