"I bambini, si sa, fanno domande. Per chi ha un'età che si conta ancora sulle dita di una sola mano, il mondo è una fonte inesauribile di misteri da svelare; quella che per un adulto stanco e disincantato è un fatto banale e risaputo, per un bambina è occasione di stupore, promessa dì meraviglia. Ogni risposta genera un nuovo interrogativo, poi un altro, e un altro ancora, finche genitori e figli non si ritrovano prigionieri di quell'infida domanda finale capace di sbaragliare chiunque con la sua lapidaria semplicità: 'Perchè?'." Wendell Jamieson è un bravo papà: affettuoso, attento, premuroso, si dà da fare per stimolare i propri piccoli, perché crescano curiosi e pieni di interessi. Ma, quando il suo primogenito Gean intorno ai tre anni entra inesorabilmente nella inquietante fase dei 'perchè?', si rende conto che i suoi sforzi isolati non bastano più ad arginare la piena di interrogativi che il bimbo gli rivolge continuamente. Decide quindi di chiamare rinforzi... Grazie a una felice intuizione ("Sono un giornalista, il mio mestiere è fare domande") inizia così un'avventura che lo porta a raccogliere i quesiti più curiosi, bizzarri e arguti di bambini tra due e i dieci anni e a scovare in ogni angolo del Paese voci autorevoli che possano rispondere al meglio. I soggetti sono i più disparati: dall'astronomia alla giurisprudenza, dal costume all'etica, dalla meccanica all'anatomia e alla fisica, fino agli interrogativi più spinosi e temuti dai genitori - la nascita dei bambini e la morte -, non c'è un ramo del sapere che i piccoli non osino esplorare con il loro candore e la loro ingenuità. E per ogni interrogativo c'è un esperto che risponde. Ne nasce un libro tenero e divertente, un viaggio attraverso lo stupore infantile, ma anche un'affascinante esplorazione del bambino curioso che c'è in tutti noi.