La storia di Giovanni Borghi rappresenta meglio di ogni altra il miracolo economico italiano degli anni Sessanta. Nato nel 1910 all'Isola Garibaldi, quartiere popolare di Milano, terzo dei quattro figli di un elettricista, con la famiglia lascia la città dopo il 25 luglio 1943 per rifugiarsi a Comerio, vicino a Varese. Qui suo padre riapre il laboratorio artigiano e inizia a produrre fornelli. Nel giro di dieci anni, il laboratorio diventa uno stabilimento con duecento operai e inizia a produrre, oltre a fornelli e cucine, un elettrodomestico quasi sconosciuto in Italia: il frigorifero. Il successo è travolgente: le commesse e le filiani si moltiplicano, gli affari prosperano, le fabbriche si ampliano al pari della gamma di prodotti e del numero di addetti che supera quota diecimila. Gli italiani hanno più soldi e li spendono per comprarsi la Vespa, la Seicento e il frigorifero: i tre simboli del boom. Negli anni Sessanta, Borghi conquista i mercati europei e intanto comincia a spendere per le sue passioni, che sono il gioco d'azzardo e lo sport: ciclismo, boxe, pallacanestro, calcio. Il declino inizia negli anni Settanta: la congiuntura ferma la crescita della Ignis, la concorrenza fa il resto. Alla fine Borghi vende l'azienda alla Philips garantendone la continuità. Negli anni Novanta agli olandesi subentreranno gli americani della WhirIpool. "Mister Ignis" racconta la storia appassionante di Borghi, prototipo del 'cumenda', rivelatosi una figura di ben più ampio spessore: vero self-made-man, imprenditore dalle intuizioni geniali, generoso mecenate nelle arti e nello sport. E attraverso le sue vicende apre uno spaccato su un ventennio di storia italiana: il boom economico, la Democrazia cristiana, la Dolce vita, le eroiche imprese di campioni come Maspes e Poblet, Mazzinghi e Duilio Loi, e della mitica Ignis, squadra di basket conosciuta in tutto il mondo come la 'valanga giallo blu'.