Lo chiamano Never Sky, è un cielo violento, pervaso dall'Etere, sostanza che causa tempeste continue, morte, distruzione. La vita sicura è possibile solo dentro l'enclave Reverie, un mondo barricato, una biosfera ipertecnologica dove ogni pericolo, persino malattie e invecchiamento, sembra appartenere a un lontano passato. Fuori invece, nel dominio dell'Etere, non è dato avventurarsi, nessun abitante di Reverie oserebbe mai, perché la Fucina della Morte è una terra brutale e desolata, infestata da individui assetati di sangue. La bella e giovane Aria vive a Reverie: qui lei e i suoi amici possono scegliere di abitare infiniti mondi virtuali, come in un videogioco. Anche lei, al pari di tutti, teme l'ignoto oltre il confine del proprio Eden. E quando verrà ingiustamente cacciata dalla sua società di eletti, si ritroverà sola e disperata nella Fucina della Morte. E come essersi risvegliata all'improvviso in un corpo che non riconosce, in balìa di un mondo popolato dai discendenti reietti dell'umanità che, dopo la Grande Catastrofe, non hanno trovato rifugio a Reverie. Solo quando il suo sguardo incrocia quello selvaggio di Perry, un giovane Outsider ribelle, Aria comincia a intuire: quel luogo forse contiene la vita che non ha mai vissuto, le sensazioni che le erano negate nell'universo asettico in cui era cresciuta. Ma è anche la morte vera a minacciarla da ogni dove. Presto lei e Perry, opposti in ogni cosa, scopriranno di custodire l'uno la chiave per la redenzione dell'altro.
Ultimamente sembra che abbia proprio un'ossessione per il genere distopico, ma i lettori ossessivi compulsivi sono cosi', quando sono presi da qualcosa e' difficile staccarsene; pero' stavolta ho trovato qualcosa che mi ha totalmente assorbita.
Non so se sia dipeso dall'idea stessa che sta alla base della storia: due realta' agli antipodi che coesistono nello stesso mondo, come se fossero separati da centinaia di anni di evoluzione nonostante il tempo e lo spazio sia lo stesso, o forse semplicemente perche' mi sembra un possibile futuro non molto lontano.
Sommersi da tecnologie in costante progresso, la lettura di questo romanzo risulta a dir poco affascinante, nessuna malattia, spostarsi a piacimento in realta' virtuali, scegliere e concepire figli perfetti; ma ovviamente tutto ha un prezzo, come si apprende man mano nel corso della lettura e soprattutto tutto questo non e' concesso a tutti.
Per quanto da un lato ci sono persone che vivono una vita completamente alterata dalla scienza, dall'altro troviamo persone divise in tribù che cacciano per restare in vita, che barattano donne in cambio di cibo, che possiedono doni (frutto dell'evoluzione) e addirittura altre che si cibano di esseri umani; ma entrambi devono sopravvivere ad un cielo chiamato Etere, che con le sue tempeste elettromagnetiche distrugge qualsiasi cosa entri in contatto con i fasci di luce.
Due concetti completamenti opposti che risultano il punto di forza dell'intero libro, e' difficile annoiarsi, c'e' un costante interesse a volerne sapere di piu', a conoscere questi due risvolti della stessa medaglia e capire come, inevitabilmente, entrambe le realtà abbiano bisogno l'una dell'altra.
Entrambi i protagonisti, apparentemente troppo diversi per poter anche solo tollerarsi, scopriranno di avere piu' cose in comune di quanto pensano, impareranno che diverso non e' necessariamente sbagliato e che i sentimenti vanno oltre le regole o i gruppi di appartenenza.
Un contesto che conquista ed una storia d'amore che si fa strada piano, trasmettendo emozioni a chi legge, fanno di questo primo capitolo un'appassionante lettura sul genere distopico, lasciandoti con il forte desiderio di voler subito scoprire il suo epilogo.
Debora Campagnoli - 20/05/2013 16:23