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La terza uscita della serie Indi-Pulitzer è dedicata all'evento che ha cambiato la storia del pianeta, alla data che forse più d'ogni altra ha segnato la contemporaneità: alle 8.45 e alle 9.05 dell'11 settembre 2001, nel cielo terso di New York, due aerei si abbattono sui simboli dell'America, e in quel crollo si apre il nuovo spartiacque della Storia occidentale. Quell'evento capitale - i segnali che lo annunciavano e che vennero ignorati, l'incandescenza del dramma e le sue irreversibili conseguenze - viene ripercorso dai tre maggiori giornali americani in articoli e vignette premiati con il Pulitzer. Sul "New York Times", nove mesi prima dell'attentato, comparvero documentatissimi reportage su Al Qaeda, tra cui alcuni di Judith Miller, nei quali l'ombra di Osama bin Laden si allungava dal Medio Oriente fino alle porte dell'America. Dalle macerie di Ground Zero i reporter del "Wall Street Journal" riferirono cronache terribili e indimenticabili dell'apocalisse del sogno americano. Nelle settimane successive i cronisti del "Washington Post" con in testa Bob Woodward, il grande giornalista che scoprì il Watergate, raccontarono i profili letali dei diciannove dirottatori, le violazioni delle libertà civili dopo l'attacco, e come, anni prima, la CIA avrebbe potuto catturare Bin Laden e decise di non farlo. Infine, in uno splendido reportage da Kabul, le immagini tragiche di New York si sovrappongono a quelle dell'Afghanistan bombardato, per scoprire due mondi lontani resi così simili dalla guerra. Completano il volume le vignette satiriche del cartoonist vincitore del premio Pulitzer 2002, Clay Bennett, per il "Christian Science Monitor".
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