La verginità come vanto e come condanna. Dal villaggio camerunense di Cuscus alla Belleville parigina: il viaggio di una donna emarginata alla conquista di sé in un mondo che sta cambiando. Calixthe Beyala mescola i toni del dramma e della commedia, sfodera pietà e ironia, rappresenta sofferenza e gioia di vivere, descrivendo due condizioni di vita, entrambe ricche di contraddizioni: nella prima parte l'esistenza colorata, rumorosa, esuberante di un villaggio camerunese, e nella seconda quella degli immigrati africani in una città come Parigi, oscillante tra gelosa conservazione delle tradizioni e apertura verso culture differenti.
questo è il primo libro che ho letto di Calixthe Beyala, e dopo di che ho comprato tutti gli altri (a parte l'ultimo:grazie a questo sito ho felicemente scoperto che è uscito ''a bruciarmi è stato il sole'')... non perdetevi questo libro e neanche ''selvaggi amori'': Calixthe scrive con ironia, intelligenza e drammaticità. Se siete stati in Africa avrete il dolce ricordo della vita nei villaggi e della loro gente , e se ancora non ci siete stati vi verrà voglia di partire subito! Una scrittrice che merita molta più notorietà. Davvero.
Anonimo - 18/07/2005 18:06