Quando era nell'arena giocava con la morte, illudendola di poterlo sorprendere. Quando era nell'arena il pubblico impazziva. Lo chiamavano il Rosso. Antonio Sagarra Campos il Rosso era ricco, bello, sprezzante del pericolo; alle sue corride accorreva tutta la Spagna. Poi, un giorno, si è ritirato nella tenuta del marchese de Cazeres a formare giovani toreri e i giornali hanno smesso di parlare di lui, del più grande matador di tutti i tempi. E' rimasto nell'ombra tanti anni, mentre il paese viveva il tramonto della dittatura e si preparava alle prime elezioni democratiche. Nessuno conosceva i motivi di quel ritiro improvviso: non gli amici fedelissimi che dall'esilio avevano sempre seguito le sue corride, non la donna che lui aveva amato più di ogni altra. Ora, dieci anni dopo, Antonio Sagarra Campos annuncia alla stampa di voler tornare nell'arena e la Spagna segue l'evento con il fiato sospeso. Che cosa lo spinge? Il clima politico più disteso? Eppure Antonio non ha mai avuto paura; anche nei giorni più bui del regime si è sempre esposto per la causa sfruttando fama, denaro e relazioni. La sfida con se stesso, con il suo corpo non più giovane? Eppure lui è ancora scattante, forte, sicuro. Forse è la voglia di lanciare un messaggio di coraggio e orgoglio a tutti gli antifranchisti della prima ora che stringono alleanze con gli uomini del passato regime. Forse è il desiderio di dedicare il suo ritorno ai tanti compagni morti, o di riscattare la propria dignità calpestata per amore di una donna. Perché Paloma è tornata... In un sapiente intreccio di piani temporali e voci narranti, Antonio Steffenoni racconta con ritmo serrato e coinvolgente una storia di amore, tradimento, passione, ideali politici. La vicenda di un uomo che vuole avere l'ultima beffarda parola sul destino.