Pensare e insegnare Auschwitz? Sembrerebbero scontate entrambe le azioni: ma non è così. Se si vuol dare centralità allo studente e alla sua soggettività, allora l'insegnamento della Shoah deve partire dalle pre-conoscenze e dai modi con cui si è costruito un qualche sapere nella testa (e nel cuore) dei ragazzi, nella convinzione che la rappresentazione della Shoah oggi è veicolata dal cinema e dalla televisione. E dunque, come insegnare nell'era dei media e del testimone? Come evitare il rischio della banalizzazione, proprio nel momento in cui, attraverso la proclamazione della giornata della memoria, la società sembra avere consapevolezza della necessità di non dimenticare e cerca di costruire segni e riti per la celebrazione del ricordo?