Alice non dice mai quello che pensa. Non l'ha mai fatto. Da quando è nata tiene i suoi pensieri per sé. Non dice quello che pensa ai suoi genitori che si stanno separando, a Martina che è scappata di casa, a Chiara che mangia nevroticamente tutto quello che le passa davanti agli occhi, a Mary che si veste come una bambolina sexy anche per andare dal giornalaio; non lo dice a suo fratello, al vicino di casa, alla sua insegnante. Soprattutto non lo dice a Luca, perché scoprire i suoi pensieri vorrebbe dire conoscere i suoi sentimenti e adesso ha troppa paura di dove tutto ciò potrebbe portarla. Alice non dice mai quello che pensa, fino al giorno dell'incidente, quando, in auto insieme alla sua famiglia, precipita da un ponte a quasi cinquanta metri da terra e si risveglia in ospedale. "Si chiama sindrome frontale" le spiegano. "In pratica, dici tutto quello che pensi, non hai più filtri." Alice pensa troppo, ma i suoi pensieri li ha sempre tenuti per sé. Ora tutto sta per cambiare.
La nostra recensione
Li chiamano "romanzi per giovani adulti" ma in questo caso siamo ben distanti sia da vampiri, divinità, mostri e affini, sia dalle romantiche pene d'amore alla Federico Moccia. Benché si tratti di ragazzi appena maggiorenni, i personaggi del nuovo romanzo di Francesco Gungui sono freschi e vivaci, svegli e intelligenti, pronti a rimanere uniti e ad aiutarsi reciprocamente senza quel sottofondo di malinconia, sofferenza e ribellione adolescenziale di cui questo tipo di romanzi sono sempre in qualche modo intrisi.
Ecco, i protagonisti di Gungui sono ragazzi sani, capaci di guardare in faccia i problemi e di affrontarli, capaci di tornare indietro sui propri passi e chiedere scusa, anche se è difficile, anche se a quell'età perdere un'amicizia è come perdere se stessi. E più che domandarsi cosa succede se ad un certo punto non si può fare a meno di dire ciò che si pensa, viene invece da chiedersi per quale motivo filtrare pensieri ed emozioni ci sembri così indispensabile per una vita sociale accettabile. È una riflessione che vale per tutti questa e che scaturisce spontaneamente quando Alice, in seguito a un incidente stradale, subisce una "sindrome frontale", un trauma in seguito al quale i suoi pensieri iniziano naturalmente a fluire in parole. Senza più filtro alcuno, senza neppure rendersene conto, Alice dice tutto quello che pensa nel momento esatto in cui lo pensa agli amici più cari, alla sua famiglia appena separata, all'amico di una vita che però non riesce a chiamare fidanzato. E le conseguenze saranno davvero sorprendenti... Un romanzo che si legge con grande piacevolezza e che aiuta a riflettere su quanto l'immagine che diamo di noi ci corrisponda davvero.
Athena Barbera