All'inizio del Terzo Millennio c'è bisogno di una grande mobilitazione della progettualità umana. La sopravvivenza, che non è più la conseguenza automatica del dono di Prometeo, deve diventare l'oggetto della globale progettualità pratica dell'uomo. Ancora una volta nel mito è leggibile la risposta: fratello di Prometeo è anche Atlante. Reggere il pianeta, gestire oggi il futuro della nostra specie è il mandato complesso, davvero atlantico, che dobbiamo assumerci. Lo sforzo sereno e tenace di Atlante, che porta sulle spalle la sfera celeste, è una metafora della necessità dell'uomo di responsabilità inedite e d'una prassi globale verso la natura e verso l'uomo.