Nell'Europa dell'800, con la nascita del sistema carcerario, un intenso dibattito impegnò i riformatori europei sulla specificità dei delitti commessi dalle donne, sulle relative punizioni e, in ultima analisi, sulla natura della donna normale. Nella doppia prospettiva di storia sociale delle istituzioni e di storia delle donne questo volume ricostruisce le linee di quel dibattito, che alla fine del secolo verranno riprese nelle teorie di Cesare Lombroso. Se la donna delinquente si era allontanata dalla sua autentica e unica vocazione, materna e morale, la reclusione doveva ricondurvela, attraverso il lavoro ma soprattutto l'educazione pia e la pratica religiosa. Il caso italiano è in questo senso unico ed esemplare: custodi ideali e necessarie del carcere femminile diventano le suore. Le congregazioni dedite all'assistenza si moltiplicano e si organizzano, governando l'istituzione secondo regole in cui la punizione si mescola alla carità. In questo modo il carcere finisce per assomigliare sempre più a un convento.