Francia, fine Ottocento. La Normandia, il mondo della finanza colonialista, amori infelici e legami spezzati, la guerra, l'inettitudine della classe media: questi i temi che ricorrono nelle tranches de vìe che vanno a comporre l'immagine di un paese decadente, immobile, di una borghesia piatta e mediocre, condannata a sopportare la realtà senza viverla. L'osservazione acuta del naturalista si coniuga in Maupassant a un'attenzione morbosa nei confronti dell'ambiguità delle sensazioni e della fragilità delle psicologie. L'introduzione di Louis Forestier, uno dei massimi studiosi di Maupassant, mette in luce le relazioni tra l'arte dello scrittore, la sua vita, la sua epoca, i suoi contemporanei.
Da questi racconti, scritti in maniera semplice e realistica, traspare l'insofferenza dell'autore nei confronti della società del suo tempo. Nei racconti prevalgono, infatti, non i sentimenti buoni delle persone/personaggi, bensì il loro aspetto cinico, materialista e ignorante.Credo che molti aspetti dell'Ottocento, descritti da Maupassant, siano tuttora presenti nella nostra società. Da rifletterci su!
Anonimo - 23/08/2012 14:40