La personalizzazione dell'informazione risponde sempre più a logiche di marketing, all'individuazione di nicchie di possibili consumatori più che a quelle civiche e politiche della corretta informazione di un'opinione pubblica. Forze centrifughe verso spazi virtuali sempre più frammentati e disconnessi svuotano quel luogo ideale di confronto che è la sfera pubblica, il cuore della democrazia. E come può una società elaborare qualcosa di comune (valori, scelte, visioni del mondo) se ognuno, come al supermercato, può approvvigionarsi di idee come e quanto vuole in una indisturbata solitudine priva di dialogo? L'autore con questo saggio intende "aprirci gli occhi" su una questione scottante.