Rosaura, alle dieci, suona alla porta della pensione "La Madrilena" di Buenos Aires. Dietro di lei è una storia con un uomo ospite fisso della pensione, il pittore Camillo Canegato; davanti a lei, un matrimonio improvvisato e una morta violenta, consumati in un rapido arco di tempo. Ma chi sia Rosaura, quale sia la sua identità, la sua vicenda personale, i tratti del carattere e perfino del corpo, al lettore non sarà dato di sapere con precisione... di Rosaura chi legge avrà soltanto le versioni che ne danno gli ospiti della pensione, generosi o gretti, cinici o romantici, timidi o spavaldi, confusi o colti... versioni in cui si riflette esattamente solo il carattere dei testimoni dei fatti.
Leggendolo si entra nella locanda, si diventa uno degli ospiti e si avverte la presenza invadente della proprietaria. Sembra di esserci e di avere assistito in prima persona ai fatti.
Credo che la forza narrativa di Denevi stia in questo; in ambienti soliti, ordinariamente quotidiani, costruisce storie inverosimili e tu leggendo ti ritrovi protagonista.
Ml
Anonimo - 22/04/2004 12:44