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Rossovermiglio

Benedetta Cibrario
pubblicato da Feltrinelli

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Torino 1928. L'eleganza e il rigore dell'aristocrazia piemontese inchiodano una giovane donna all'infelicità di un matrimonio combinato. Sulla sua strada però il destino mette l'affascinante ed enigmatico Trott, ed è come se si risvegliasse da un incantesimo. Tutto sta cambiando, nella società italiana ma anche dentro di lei: troppo moderna per adattarsi docilmente a proseguire nel solco tracciato dalle altre donne di famiglia, è tuttavia ancora troppo fragile per vivere la propria ribellione. Sceglie dunque di trasferirsi, sola, a San Biagio, una proprietà in disarmo nella campagna senese. Intorno, la bufera della Seconda guerra mondiale, la caduta del fascismo. Il desiderio di rinascita di un intero paese finisce per coincidere con la trasformazione graduale della fattoria semiabbandonata in una moderna azienda vinicola di successo. Qui, una breve e intensa riapparizione di Trott precede la sua improvvisa scomparsa, misteriosa e immotivata. La protagonista ha davanti a sé tutta una vita per comprendere che il confine tra realtà e apparenza, torto e ragione, verità e menzogna può essere talmente sottile da risultare spesso impercettibile.

Dettagli down

Generi Romanzi e Letterature » Romanzi italiani

Editore Feltrinelli

Collana I narratori

Formato Brossura

Pubblicato 01/01/2007

Pagine 213

Lingua Italiano

Isbn o codice id 9788807017346

6 recensioni dei lettori  media voto 3  su  5
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Rossovermiglio

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voto 2 su 5 Ho letto il libro per le recensioni in merito al premio vinto. All'inizio ero abbastanza presa, il libro prometteva qualcosa ma devo ammettere che già nella seconda parte mi è apparso molto scontato. I tempi di certo da correggere, come prima opera dell'autrice va bene, ma addirittura permetterle di vincere un premio mi sembra davvero non considerare quei autori che valgono...
Rossovermiglio

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voto 2 su 5 Concordo sul fatto che la divisione temporale tra presente e passato appaia confusa,proprio come lo appare la protagonista femminile,presa dalla sua voglia di evasione,dal desiderio di fuga dal controllo familiare prima del padre e poi del marito. E' così convinta di non appartenere a quel mondo ovattato e privilegiato in cui è cresciuta da non sforzarsi minimamente di capire le persone che la circondano,soprattutto il marito che si è scelta tra la rosa proposta dal padre,vedendo tutti come un ostacolo alla sua indipendenza. Così fugge nella campagna senese ereditata non per diritto ma solo grazie al fratello,convinta che questa sia la sua unica possibilità manifesta di ribellione alla realtà che si rifiuta di affrontare.Ma è solo un cambio di domicilio,in quanto solo grazie all'enigmatico Trott inizierà a nutrire un reale interesse per la BANDITA,agendo per la prima volta da donna indipendente. Ma ciò che accade nel mondo e persino nella sua Torino dove ha i natali,continua a scivolarle sopra ,con indifferenza,esattamente come hanno reagito in passato i suoi genitori alla visita di Mussolini,il futuro Duce. Persino un momento storico cruciale come il passaggio dalla monarchia alla repubblica è un momento del tutto insignificante ,davanti cui rimane impassabile nonostante la conquista del voto alle donne (che per lei che si definisce una donna emancipata doveva essere una grande occasione per manifestare il suo volere nel cambiamento del mondo circostante) .In lei nasce solo la paura che tale evento possa arrivare a farle perder i suoi privilegi,nascondendosi dietro l'impegno nell'organizzare una riunione con gli amici.Quegli stessi amici che continuano a far parte di quell'elitè per cui lei prova avversione. Il suo modo estremo per ribellarsi è legarsi ad un uomo di cui non sa nulla e di cui non vuol vedere nulla,accettando le sue risposte evasive e il suo atteggiamento a volte scostante. Ma in realtà sia Trott, sia suo marito (che per distacco chiama volutamente col cognome),seppur in modi e tempi diversi,e nonostante i loro difetti,riescono a comprendere ,più approfonditamente di se stessa ,questa donna e ciò che ha dentro e cioè che in realtà lei continua ad essere la PRINCIPESSA che non sa rinunciare ai suoi privilegi e che in realtà è una codarda che come unica reazione fugge ,esiliandosi in campagna, rinunciando in seguito persino alla conquista di essere madre a modo suo,senza costrizioni sociali,lontana dallo scandolo che avrebbe dovuto affrontare a Torino. Il suo modo di guardare in superficie gli altri si ripercuote sul lettore stesso,impedendogli una comprensione dei personaggi del romando più approfondita,e di scavare più a fondo ,come se fosse lei stessa ad impedirlo. Per concludere, a parte il colore della copertina e il titolo,dei vigneti,del successo di questo Rossovermiglio lei ne è poco artefice,delegando l'andamento a Dino ,il tuttofare della tenuta.Persino anziana e sola ,tenterà di rivedere quel Trott che non ha esitato ad ingannarla ed abbandonarla,reagendo con riluttanza alla scoperta di una dura verità su suo marito,su Trott e soprattutto su se stessa,capendo sola alla fine che per tutta la vita,nonostante il suo esilio,sono sempre stati gli altri ad esercitare un controllo sulla sua vita,facendo di lei solo e inesorabilmente una spettatrice.
Rossovermiglio

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voto 3 su 5 Bello, non scontato, se vogliamo un po' grezzo, avrebbe avuto bisogno di un lavoro di limatura più di fino. Altro difetto la suddivisione tra i piani temporali non sempre chiara, anzi a volte un po' confusa e l'uso di alcuni tempi verbali che non suonavano al posto giusto. Tutte cose superabili con la limatura di cui parlavo prima. Comunque un libro molto profondo, che fa nascere interrrogativi e che permette di dibattere sul destino e sul calcolo...
Rossovermiglio

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voto 3 su 5 Bel libro, ritmo incalzante...bella storia anche se un po' scontata.. Mi è piaciuto il finale, con la storia dell'avvocato.
Rossovermiglio

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voto 0 su 5 All'inizio questo libro mi sembrava promettesse davvero bene sia per i contenuti sia per lo stile ma superata la metà  ho cominciato a ricredermi. Infatti il mio giudizio finale è abbastanza negativo. Lo ritengo scontato e quasi noioso!
Rossovermiglio

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voto 3 su 5 Romanzo dalla lettura scorrevole, di buona scrittura senza cadute di ritmo. Le responsabilità del fallimento del matrimonio è addebitabile a lui oppure a lei che ha pagato la mancanza d'esperienza dovuta alla giovanissima età e il tipo d'educazione ricevuta in famiglia?
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