Il mostro si presenta sette minuti dopo la mezzanotte. Proprio come fanno i mostri. Ma non è il mostro che Connor si aspettava. Il ragazzo si aspettava l'orribile incubo, quello che viene a trovarlo ogni notte da quando sua madre ha iniziato le cure mediche. Connor si aspettava l'entità fatta di tenebre, di vortici, di urla... No. Questo mostro è un po' diverso. E un albero. Antico e selvaggio. Antico come una storia perduta. Selvaggio come una storia indomabile. E vuole da Connor la cosa più pericolosa di tutte. La verità. Età di lettura: da 12 anni.
La nostra recensione
Vincitore del Galaxy Children's Book of the Year, Sette minuti dopo la mezzanotte è un dono che il suo autore, Patrick Ness fa a noi lettori. Ma una grande prima di lui, la talentuosa Siobhan Down ne aveva abbozzato la traccia senza poterla concludere a causa della prematura scomparsa dovuta ad un tumore al seno. Patrick ha accolto il testimone e ha scritto un libro che sarebbe piaciuto a Siobhan. La storia è basata sul personaggio di un ragazzino di tredici anni, Conor, che nel momento in cui la madre inizia a morire vive degli incubi notturni. Il suo mostro, in parte un gigante spaventoso, in parte un albero selvaggio, racconta al bambino tre storie. Queste sconcertanti parabole spingono Conor fuori dal suo equilibrio, lo spiazzano, ma non si tratta di paura nei confronti di questo mostro, perché la paura già lo assale e sta anticipando qualcosa di terribile che accadrà. La morte della sua mamma, appunto. Ness ha reso Sette minuti dopo la mezzanotte interessante sotto molti punti di vista, tra cui la nuova realtà affrontata da Conor e le nuove ansie collegate a problemi pratici come il "con chi vivrò? Chi si occuperà di me? Su chi potrò contare poi?" nel momento in cui avverrà l'inevitabile distacco dalla mamma. Oppure, la scena in cui compare il padre di Conor, scappato con una nuova moglie in America quando il figlio aveva solo sette anni, è gestita in maniera abile e spiritosa. La madre di Conor viene tratteggiata come una figura coraggiosa che, giunta al termine di questa sua lotta, metterà il figlio di fronte ai suoi demoni, smettendo di sperare in un miracolo e facendogli ammettere che desidera solo che tutto finisca. Per smettere di pensarci. Anche se è un libro triste e oscuro, Sette minuti dopo la mezzanotte è anche un libro straordinariamente bello grazie alla grafica di Jim Kay: sue le illustrazioni energiche e minacciose e il loro modo di interagire con il testo. Sette minuti dopo la mezzanotte è un racconto affascinante e tenero, ma straziante al tempo stesso. Valeria Merlini