Questo, signore e signori, non è il libro del solito comico d'assalto. E' un libro bello e strano, come potrete appurare leggendolo dalla prima riga all'ultima: non ve ne pentirete... Al talk show televisivo preconfezionato, Flavio Oreglio preferisce un sano write show, anzi, un vero e proprio happening di scrittura creativa in cui il suo umorismo (ce l'ha inscritto nel DNA) si lancia in una corsa sfrenata e selvaggia. Inizieremo con un excursus satirico sulla quotidianità, quella che avete tutti sotto gli occhi: una realtà spesso ridicola, assurda, misteriosa nel suo stesso non-senso. Oreglio la rivolta come un calzino e ce la restituisce in cima a un'omerica risata liberatoria. Superficialità del vivere, pressappochismo dilagante, contraddizioni quasi commoventi nella loro ostinazione a ripetersi in ogni situazione: ecco i temi di questo allegro fustigatore dei nostri costumi, che non disdegna di ricorrere alla sapienza della filosofia, ai ragionamenti della scienza e alle credenze della religione, ossia ai "pilastri della mente dell'uomo", come li chiama, per offrirci su un piatto d'argento pillole concentrate di buonumore doc, o meglio docg: denominazione di origine controllata e garantita. Sì, perché leggere e ascoltare le canzoni di questo ultimo rampollo dell'arte popolare, ma in veste di umorista colto, è come bere un vino prezioso, d'annata. Linguaggio della parola e della musica concorrono insieme a favorire la delibazione, ed è allora che il riso scatta, fulminante, inarrestabile, ma anche portatore di riflessioni che vanno al di là della pagina, del libro, e suggeriscono la possibilità di qualche piccola, e forse nuova, consapevolezza esistenziale.