Hermano, dieci anni, è una cosa sola con la sua bicicletta. In sella alla sua Caloi Cross percorre infatti a tutta velocità e con totale sprezzo del pericolo le chiassose e imprevedibili strade di Porto Alegre. Salti, derapate, acrobazie sono per lui l'eroico contraltare di tagli, bernoccoli e a volte sì, anche qualche lacrima. La sua infanzia tenera e feroce, che a lui sembra non dover finire mai, sfocia naturalmente in un'irrequieta adolescenza, ma in realtà troverà la sua vera conclusione in modi che nessuno, a cominciare da lui, avrebbe mai saputo prevedere. In una zona residenziale della stessa città, intanto, un giovane e affermato chirurgo plastico si prepara a intraprendere un viaggio in automobile alla volta di una vetta vergine che ha deciso di scalare contro il parere di tutti, compresa la moglie. Dietro la sua decisione vi sono motivi e pensieri mai condivisi con nessuno, neppure con lei, e destinati forse a rimanere inconfessabili persino a se stesso. Nel racconto di un'infanzia che non vuole spegnersi e di una maturità lanciata contro domande troppo grandi, Daniel Galera offre al lettore una riflessione lieve e insieme inesorabile sul diventare uomini. E il tempo e il luogo in cui finalmente si incroceranno l'innocenza sfrenata di Hermano e la silenziosa ostinazione del chirurgo diventano la materia nuova e avvincente di un romanzo scintillante, vero caso editoriale in patria, che illumina un mondo rutilante e inaspettato, giovane e carico di attese come il Brasile contemporaneo.