Il volume presenta il corpus delle liriche d'amore di Rustico Filippi e la tenzone sulla superiorità del chierico o del cavaliere attribuita a Rustico e a Bondie Dietaiuti. Fa seguito a quello apparso nel 2005 nella stessa collana, contenente i sonetti satirici e giocosi, cui va idealmente unito: si ricomporrà in tal modo l'immagine insolita e suggestiva di un poeta delle origini, attivo a Firenze nella seconda metà del XIII secolo, che si è cimentato in due generi antitetici. L'avventuroso sperimentatore, nei sonetti satirici e giocosi, di un linguaggio ora esplicitamente osceno, ora velatamente gergale, metaforico e allusivo, offre infatti di sé tutt'altra immagine letteraria nei versi d'amore, nutriti di una sostanziosa conoscenza della scuola siciliana e della poesia trobadorica, costruiti intorno a un nucleo espressivo e lessicale forte, con un'accentuata ricerca di musicalità, dalla cifra personale e apprezzabile.