"Non credevo che la conversazione facesse parte del lavoro, non ho firmato per questo, e quindi mi sento in diritto di non farla, la conversazione, lo fornisco lenzuola pulite e colazioni sopra la soglia del sindacale. Pretendere qualsiasi altra cosa da me è una penosa mancanza di senso comune." Bugiarda compulsiva e "persona cattiva" per auto-definizione, al compleanno numero ventotto Layla Nistri "entra in clandestinità": taglia i ponti con tutto e tutti per vivere al di sotto delle sue possibilità in un posto dove non ha legami. Trasloca in una piccola città della Versilia e trasforma la casa in un bed and breakfast. Non è fatta per lavorare a contatto con gli altri. Ma questo non la ferma. Anzi, rende più facile mimetizzarsi in una zona dove "fino a trent'anni fa, ma anche venticinque, la forma di comunicazione più diffusa era la testata sui denti". Il suo unico punto di riferimento è il tuttofare dell'albergo, Sean, un ragazzo con i capelli rossi e una famiglia misteriosa, assunto come web designer e diventato il suo diurno - un incrocio tra maggiordomo, vittima e migliore amico. Sembrano nati l'uno per l'altra. Forse lo sono. Quando non si diverte a tormentare i suoi ospiti, però, Layla racconta cosa l'ha portata qui.