Partendo dal repertorio novecentesco, il volume propone di "perdere lo spartito", cioè di allontanarsi dalla grafia per giungere ad un approccio acustico, ludico, imitativo, dove l'improvvisazione è momento privilegiato della comunicazione musicale e le dinamiche relazionali sono valori fondamentali. Si creano così percorsi di analisi, di ascolto, di rielaborazioni o invenzioni; percorsi esecutivi o giochi di composizione e improvvisazione, alla ricerca di nuova creatività e fantasia. Un libro che si rivolge a musicisti, docenti di conservatorio, insegnanti della scuola primaria e secondaria, educatori e animatori musicali.