A piedi e in bici per trecento chilometri tra campi, boschi, capannoni, villette e aree industriali, per fermare nel tempo e nello spazio 125 frammenti di terre a nord di Milano. Un viaggio nelle aree dove sorgerà Expo 2015. Trentadue fotografie in sequenza che raccontano quello che accade fra le case, fra le strade, fra i capannoni, fra i parcheggi, per riconoscerli nel loro valore di spazi aperti indipendentemente dalla dimensione: boschi, fontanili, rogge e prati. Elementi vivi del nostro paesaggio. Non mille residui ma un paesaggio. Questo saggio propone di riflettere sugli spazi aperti per aprire spazi di visione e di progetto inediti. Nuove prospettive lungo le quali riscrivere le politiche urbane, le regole dell'urbanistica, l'interesse per l'ambiente e il paesaggio. Non c'è occasione migliore per porre il tema in evidenza come quella di Expo 2015. Un possibile laboratorio per superare le visioni corte dell'urbanistica per competenza e per dare spazio a una direzione culturale effettivamente sostenibile. Una sfida urgente a cui dare una risposta convincente e lungimirante.