"Il progetto di studiare in un lavoro d'insieme la storia del socialismo italiano, - scrive Zangheri, - non ha forse bisogno di essere giustificato. La pratica e la teoria del socialismo sono oggi posti in crisi da tragici fallimenti. Ma il socialismo - idee, partiti, riflessi sociali e morali - hanno fatto parte della realtà dell'Italia e dell'Europa in modo non marginale per più di un secolo. Non sarebbe immaginabile la storia contemporanea del nostro paese senza dare al socialismo la parte che in ogni senso gli è dovuta". Va tuttavia riconosciuto che non di rado la storiografia dei movimenti socialisti si è piegata a un finalismo che aveva lo scopo di dimostrare la superiorità di un partito o di una teoria. In questi percorsi obbligati è andata perduta una grande memoria e si sono oscurati volti e luoghi, mentre passioni e illusioni si sono fatte più sbiadite o schematiche. Invece, "se si vuole ripensare a questo passato criticamente, è necessario rifiutare le categorie di giudizio acquisite, troppo spesso debitrici della politica quotidiana e delle tradizioni di parte". Muovendo da queste riflessioni, Renato Zangheri - che pure è stato fra i protagonisti della recente storia del socialismo italiano come dirigente del partito comunista - ha inteso il socialismo oltre ogni restrizione di partito e di dottrina, ricostruendo una storia in cui hanno egualmente posto libertari e autoritari, massimalisti e riformisti, socialisti liberali e comunisti. Ma non solo. Alle figure già celebri e agli avvenimenti noti, Zangheri ha affiancato quella miriade di interpreti minori e sconosciuti che, sparsi per l'Italia, sono stati gli animatori di una fittissima trama di gesti, di parole, di scritti: altrettanto importanti e costitutivi della storia del socialismo italiano. Dalla rivoluzione francese agli anni '80 del secolo XIX, dominati dalla personalità e dall'azione di Andrea Costa, in questo primo volume; poi dalla fondazione del partito fino alla prima guerra [...]