È un tentativo di chiarificare la filosofia implicita nel paradigma teorico-clinico della psicoanalisi. Contro una tendenza recente, tuttora egemone, che rifiuta le pretese di Freud di costruire una teoria generale della mente e che relega la metapsicologia fra i residuati dello scientismo ottocentesco, l'autore suggerisce la possibilità di rileggere (ed eventualmente riformare) l'idea di una metapsicologia alla luce di un ben definito modello di pensiero: quello rappresentato dalla filosofia di Hegel e in particolare dall'esperienza dialettica della coscienza.