Il volume sottopone a dura critica la proposta apeliana, con particolare attenzione riguardo al ricorso dell'evidenza, sia fenomenica, atta a testare l'adeguatezza tra linguaggio e mondo, sia quella categoriale. Se dunque il linguaggio non è oltrepassabile, le certezze paradigmatiche rimangono relative alla grammatica profonda della prassi discorsiva che nessuno ci assicura che sia immutabile.