Vincent Moreau non conosce l'identità del suo rapitore. Sa soltanto che da giorni è rinchiuso in un sotterraneo, al buio, abbandonato al tormento della fame e della sete. Urla, chiede pietà, ma nessuno gli risponde. Poi, un giorno, tutto cambia. "La tarantola", il suo aguzzino, è uscito allo scoperto e ha iniziato a tessergli intorno la sua tela. Ben presto Vincent si scopre come ipnotizzato dal suo carnefice e dal mistero che lo circonda, e in un crescendo di violenza fisica e psicologica accondiscende a tutte le torture che il suo carceriere gli riserva, quasi non riuscisse più a fare a meno del suo veleno.
Questo piccolo libro inizia in un modo che sembra davvero ingarbugliato, come se vi fossero tre fili narrativi indipendenti. In realtà, man mano che scorrono le pagine, ci si rende conto che fra i fili si crea un nodo e tutto diventa più chiaro. Tanti tasselli che sembrano mancare improvvisamente si presentano e descrivono in modo grottesco la pazzia di un uomo considerato rispettabile da molti ma, in realtà, solo pochi conoscono realmente la sua natura. Un libro controverso e di difficile comprensione al punto che io stessa non saprei ben dire se può essere consigliato.
ale12.f - 22/05/2013 14:41
Anonimo - 30/06/2009 14:28