Che cosa poteva fare una bambina con il sentimento della grandezza in una cittadina bigotta della Normandia dell'Ottocento? "Sarò una grande santa" disse Thérèse Martin. Santa lo diventò nel 1925, dopo una breve esistenza trascorsa quasi interamente nel Carmelo di Lisieux e due quaderni di note autobiografiche, poi diventati famosissimi. Nel 1997 veniva proclamata dottore della chiesa, terza donna nella storia accanto alle sapienti Caterina da Siena e Teresa d'Avila, tra lo stupore di molti teologi, ma non dei tanti lettori ai quali il suo messaggio era arrivato diritto al cuore. Ma dov'è la scienza di Teresa di Lisieux e perché continua a emozionarci? Per rispondere Laura Bosio ripercorre questa incredibile vicenda compiendo un itinerario narrativo attraverso fotografie, case, oggetti, persone, parole, passi biblici e testi letterari. Sullo sfondo, un'epoca di cambiamenti artistici, politici e sociali, fino alla crisi sfociata nella prima guerra mondiale; in primo piano, scene familiari, scorci della clausura, ricostruzioni della tisi che ha portato Thérèse alla morte, ritratti dei suoi biografi, registi, filologi e avversari. Un caleidoscopio di associazioni e cortocircuiti che si compongono in un mosaico unitario e sorprendente. La "piccola santa" di Lisieux, che la priora trovava "un poco comica, un poco mistica", si libera della patina ottocentesca che l'ha avvolta e delle distorsioni di cui è stata vittima per rivelare, tra indagini sulla spiritualità e quadri di vita materiale, la forza, il coraggio, la luce e la inesauribile vitalità del suo pensiero d'amore.