I ricordi di una studentessa di liceo durante il fascismo, tra compagni che fanno ridere, sistemi per "fare forca" e un limpido innamoramento. Una memoria su cui si rovescia un episodio incredibile e penoso: una ironica cartolina a un malefico professore porta una querela per oltraggio a pubblico ufficiale e l'accusa di amoralità e delinquenza. Questo libro in primo luogo fa interrogare sull'urgenza di rivedere ogni situazione in cui - per necessità d'ordine o d'efficienza - persone umane siano esposte per un lungo periodo a un potere regolare e insieme arbitrario, come vige nelle istituzioni educative di ogni livello. Ma nel racconto di Marcella Olschki (che data 1956, ricevendo in quell'anno un premio significativo) a quell'episodio, centro e acme del libro, si arriva gradualmente, alla fine di un attento viaggiare dentro a una classe di liceo fascista. Gli alunni di sempre, i professori alcuni bravi altri miseri con un in più di conformismo servilistico e, a segnare il divario tra la scuola di ieri e quella d'oggi, un'invadente propaganda fascista tanto imbecille da originare effetti esilaranti. E Piero Calamandrei, nella Prefazione al volume, faceva notare quanto diversa la risata di quei giovani dai visi di ferro dei loro coetanei biondi che presto gli italiani avrebbero conosciuto nella divisa nera delle SS. Non aderivano, gli studenti della III Liceo dell'A. S. 1939, alla sostanza di una scuola in cui la mancanza di ogni libertà di scelta autonoma, inibiva ogni interesse sincero e meditato. E quella estraniazione, nel contesto del totalitarismo, aveva effetti di libertà. Ma la stessa estraneità, in un liceo che, a parte la mistica fascista, in realtà, non è cambiato molto nemmeno per la legge, in una società pluralistica come è quella d'oggi, che effetti avrà? È la domanda di questo ricordo degli anni di scuola. Pubblicato nel 1956, Terza liceo 1939 è un viaggio in una scuola priva di libertà.
Marcella Olschki (1921-2001) giornalista, fu collaboratrice del «Mondo» e de «La Città», scrisse sul «Giornale di Brescia». Questa casa editrice ha pubblicato Terza liceo 1939 (1993).
carino...mi aspettavo qlc di più..ma l'ho trovato piacevole e scorrevole da leggere... lo consiglio perchè la protagonista e autrice è una ragazza come noi che ci racconta un suo anno scolastico..passato però durante il regime.
mi sono ritrovata nella parte dove descrive come ci si sentiva ad andare ad un'interrogazione con il prof più severo..che riesce pure a inguaiarla per un semplice scherzo...
babipirate - 27/01/2006 18:32