Chi sono davvero questi giovani post-dark, vestiti di nero anche a Ferragosto e innamorati del dolore? Cosa pensano, cosa sognano? Non è facile essere un emo, vivere ogni giorno sotto la lente di chi vorrebbe capire chi sei, quali sono i tuoi modelli, qual è il tuo posto nel mondo. Per fortuna, nell'ultima edizione di Zelig, gli emo italiani hanno trovato una voce, anzi, tre. Sono Enzo, Mara ed Eosvaldo che - con i loro tempi - ci spiegano i cardini di una vita emo: la dura sopportazione di nonni che rifiutano di farsi chiamare più modernamente "grandfathers", la frangia con le doppie punte, i piercing, gli occhi truccati. E, su tutto, il momento catartico per si poga soltanto. Nella speranza di cadere, essere calpestati dalla calca per tutta la sera e tornare a casa con due costole rotte.