Il percorso umano e conoscitivo di Tina Modotti (1896-1942), fotografa e militante politica, si articola in fasi ben distinte, nel corso delle quali la protagonista acquista dimensioni drammatiche sino ad assumere un ruolo quasi di vittima degli eventi storici. Attingendo a fonti mai utilizzate prima - la stampa degli emigrati italiani della costa americana occidentale, i documenti della Fondazione Istituto Gramsci e della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, e gli archivi della Hoover Istitution, della Fondazione J. Paul Getty e della Geisel Library della UCSD (University of California in San Diego) - l'autrice separa il mito dalla realtà , sviluppando l'intreccio di una vita vissuta intensamente fra arte e rivoluzione.