Una famiglia di ebrei, minacciata dalla guerra e dalle leggi razziali, si rifugia in un paese dell'entroterra romagnolo. Grazie alle carte d'identità false, fornite da un funzionario compiacente, uomini, donne e ragazzi di città si adatteranno alla vita della campagna, alle stagioni che passano tra timori e speranze, a una miseria affrontata con dignità e coraggio. I ricordi di Cesare Rimini si cristallizzano in quadri rapidi, ora teneri, ora ironici. Immagini struggenti, recuperate dalla memoria e che diventano simboli domestici, quotidiani, apparentemente inoffensivi, echi lontani ma inconfondibili di un'immensa tragedia.