Un protagonista della vita politica italiana del dopoguerra, un personaggio che fu sempre guardato con rispetto sia all'interno del suo partito (il Pci) sia dagli avversari, racconta i principi morali che lo condussero alla scelta della lotta antifascista e all'intransigente difesa della libertà contro qualsiasi totalitarismo la minacciasse. Scritto nel 1976 - ai tempi in cui il partito di Enrico Berlinguer ricercava una propria via nell'eurocomunismo e preparava lo "strappo" con Mosca - questo testo autobiografico rimane un punto di riferimento obbligato per chi ritiene che la lotta politica sia un confronto di idee e non uno scontro fazioso.