Daniel McEvoy è un figlio della verde Irlanda di età non più verde e - come vuole la tradizione è messo male, parecchio male. Non solo è un ex soldato reduce da una missione di peacekeeping dell'ONU in Medio Oriente che gli ha lasciato in eredità un bel quantitativo di brutti ricordi e cattive abitudini, non
solo ha finito per esercitare la non eccelsa professione di buttafuori in uno squalliderrimo casinò di una squalliderrima cittadina del New Jersey, ma è alle prese con un problema maledettamente difficile da risolvere. Sta diventando calvo. Ed essere un duro pelato non è facile per nessuno. "Una volta
riavuti i miei capelli sarò felice" continua a ripetersi Daniel, che intraprende le cure necessarie per un trapianto e gira perennemente con un berretto in testa per nascondere il disastro che ha sulla testa.
Poi, un giorno, cominciano i guai, quelli veri: il suo solo amico, il dottor Zeb Kronski, scompare misteriosamente e Connie (una ragazza che lavora al casinò e che ha una storia più o meno intermittente con Daniel) viene ritrovata con un bel foro nella testa. Dan, accusato di un crimine che non ha commesso,
si ritrova risucchiato in un vortice pericolosissimo e frenetico di avventure e colpi di scena dove una poliziotta che ha appena ucciso una collega diventa la sua sola alleata, e dove Mike Madden, uno spietato trafficante di droga, gli dà la caccia con intenzioni poco amichevoli. La calvizie incipiente in fondo non è il peggiore dei guai, no? Scritto con la straordinaria vivacità e con l'irresistibile genio umoristico di cui Eoin Colfer ha già dato prova nei romanzi di Artemis Fowl, "Una settimana schifosa" è un debutto
noir imperdibile, un romanzo vivacissimo, pulp, corrosivo e spiazzante, sconsigliato ai deboli di cuore. Età di lettura: da 12 anni.