"Guai a un mondo in cui le creature vanno dietro al proprio cuore" dice la madre di Hershl Hurvitz. E' bene allora che Hershl cancelli dalla sua mente la donna che ama, Blume, e accetti "ciò che è conveniente per lui". E cosa c'è di più conveniente per lui di uno 'shiddukh', un matrimonio combinato, con la figlia di un facoltoso amministratore? D'altra parte a Shibush, 'shtetl' dell'Europa orientale votato al commercio e al culto della prosperità economica, stupirebbe il contrario. Hershl piega il capo. Che altro potrebbe fare? "Un uomo non è padrone di se stesso". Ma una via di fuga c'è, c'è sempre: la follia. Ed è un nuovo Hershl quello che torna dalla clinica, abbronzato e in carne. Ora si dedica al negozio anima e corpo. E' socievole. La vita con la moglie sembra il giardino di Eden. Tutto a questo mondo cambia. Proprio un nuovo Hershl: finalmente guarito. 0 questa volta davvero folle? Non c'è niente di più comune di una storia d'amore infelice, e Agnon ha saputo raccontarla con il suo passo tranquillo - il passo dell'antico narratore intriso della tradizione ebraica, tramutandola in implacabile, beffarda requisitoria.
Questo romanzo non si addice a chi voglia una lettura scorrevole, una trama semplice e pochi personaggi!
Belle sono però le innumerevoli ironie... Un romanzo che richiede molta passione per la lettura, adatto a chi ama le cose un po' contorte!
Maria Valeria T. - 04/01/2003 16:09